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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Gli sfregi sui faggi di Cozzo Ferriero: quando la scienza è insensibile alla bellezza

Nei giorni scorsi la guida del Parco Giuseppe Cosenza aveva segnalato il ritrovamento di incisioni sulla corteccia nei faggi di Cozzo Ferriero, faggeta dichiarata patrimonio Unesco. Fin da subito  gli escursionisti e naturalisti che amano il Parco, commentando le foto su Facebook hanno notato che quelle incisioni non potevano essere l'opera di un pazzo, perchè erano state fatte con sistematicità. L'ipotesi era quindi che fossero state fatte da alcuni ricercatori.  Si apprende da "La Siritide" ( http://www.lasiritide.it/art.php?articolo=14339 ) tramite il funzionario dott. Schettino, che tali incisioni che hanno sfregiato quei bellissimi faggi secolari sono effettivamente il risultato di studi scientifici. Appreso questo ci dovremo tranquillizzare? Altrochè, tutt'altro. Anzi, corre l'obbligo di aprire una riflessione su questa vicenda e più in generale sul rapporto tra scienza e tutela della natura. Se uno sfregio sull'albero col coltello lo fa un turist

Un motivo di riflessione sul concetto tutto italiano di Parco - di Franco Zunino

ESTATE 2017 – ASSALTO AL GRAN SASSO Un motivo di riflessione sul concetto tutto italiano di Parco Si sono lamentati in tanto per quanto è successo in questi giorni di luglio/agosto sui pascoli di Campo Imperatore del Gran Sasso con affollamenti impressionanti di turisti sotto tutte le forme possibili (dai semplici escursionisti, a vere e proprie tendopoli di campeggiatori, a piazzali di camper e roulotte, scorribande di biker motorizzati o meno) finanche a mercatini e all’incendio che ha “devastato” (si fa per dire) una parte dei pascoli e, soprattutto, tratti di pinete: almeno questo ci hanno fatto vedere Internet, social network e televisioni. Ovviamente su tutto questo ambaradan si sono scatenati gli ambientalisti, soprattutto con attacchi feroci all’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga, finanche con richieste di dimissioni dei vertici. Un “urlo” di protesta ben comprensibile, ma forse non del tutto giustificato visto che all’origine del “mal