OGGETTO:
REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE IDROELETTRICA SUL FIUME FRIDO E DANNI AMBIENTALI
DEI LAVORI
La scrivente Associazione denominata Gruppo Lupi San Severino Lucano
(con sede in Via Nicola Germano 16, 85030 San Severino
Lucano PZ, Codice fiscale:
91015800765), intende prendere
posizione nei confronti della realizzazione di una centrale idroelettrica sul
Fiume Frido, all’interno del Parco Nazionale del Pollino. Tra le
finalità del Gruppo Lupi San Severino Lucano vi sono, come espresso dal suo
Statuto, la protezione della flora, della fauna e del patrimonio geologico del
Massiccio del Pollino.
Il Gruppo
Lupi ha di recente effettuato un sopralluogo al fiume, nei pressi di località
“Mulino Magnacane”, nel comune di Viggianello, producendo un’opportuna
documentazione fotografica dell’inizio dei lavori. Intanto, non è stata trovata
nessuna tabella informativa, come prescrivono i regolamenti. Le foto
documentano spianamenti ed enormi movimenti di terra, alberi tagliati e
l’apertura di piste larghe in certi tratti decine di metri. In pratica
l’habitat del fiume Frido in quel tratto è stato stravolto, il paesaggio
deturpato: e tutto ciò in piena Zona 1 del Parco! L’ impressione, inoltre, è
che i lavori si discostino dal progetto originario, illustrato in una Delibera
della Regione Basilicata (la DGR n. 835/2013 del 09/07/2013). Nella relazione
del progetto si parla di massima tutela dell'habitat della lontra e della trota
fario. Si afferma che la condotta forzata dovrebbe utilizzare strade e tratturi
già esistenti. Si doveva utilizzare la stradina di servizio della fognatura
esistente di max 3 m di larghezza, invece hanno creato una strada larga in
alcuni punti più di 30 m, letteralmente cancellando il bosco ripariale e
occludendo l'alveo del Frido con migliaia di tonnellate di detrito di scavo. Ma
era uno scempio prevedibile: autorizzare un progetto del genere è stato come
affidare le pecore al lupo!
Comunque la
cosa da ribadire, al di là di ogni valutazione del progetto, sull’utilità o
meno di una centrale idroelettrica, degli interessi che vi girano attorno e dei
soldi pubblici spesi per realizzarla, è la totale incompatibilità di una
centrale idroelettrica con la mission
di un Parco Nazionale. I Parchi originariamente erano stati istituiti per
conservare certi ambienti naturali, come appunto i corsi d’acqua ancora integri
e la loro biodiversità, non già per proporre lungo le rive dei fiumi centrali a
biomassa o centraline idroelettriche, che spesso fanno solo gli interessi di
certe lobby e non già quelli della natura e dei cittadini. Il Frido non serve a
produrre energia elettrica, ma va tutelato e conservato per il rispetto che
dobbiamo non solo all’ambiente, ma anche alle generazioni future. Esprimiamo
perciò come escursionisti, ambientalisti, guide escursionistiche e semplici
cittadini del Gruppo Lupi che conoscono bene il fiume, lo amano e lo
frequentano da decenni, la netta contrarietà alla centrale idroelettrica del
Frido.
Facciamo
notare come un’ulteriore captazione dell’acqua comporterebbe un serio problema
per le forme di vita che vivono lungo il fiume, delle quali la più
rappresentativa è la lontra, specie dichiarata, ricordiamolo, a rischio di
estinzione.
Ridicoli ci
sembrano poi i “contentini” presenti nel progetto, come i percorsi didattici e
di trekking lungo la condotta forzata per far capire ai turisti “come il fiume
produce energia”; oppure i laghetti artificiali per accontentare qualche
pescatore, quando una pesca di qualità si può praticare solo in ambienti
incontaminati e ancora selvaggi, quali sono appunto molti tratti del Frido.
Per la
“valorizzazione” del fiume abbiamo un patrimonio di sentieri e stradine, per
percorsi a piedi, in mountain bike o a cavallo, già presenti o da realizzare in
futuro, che portano e possono portare ogni anno migliaia di visitatori;
itinerari che proprio i lavori della centrale stanno cominciando a deturpare
(basti vedere appunto come è stata ridotta l’area attorno al Mulino
Magnacane!). Sul territorio esistono inoltre persone competenti che lavorano
nel settore turistico e che sono in grado di far conoscere ed apprezzare il
Frido e le sue meraviglie. Solo questa è un’ottica di “sviluppo sostenibile”,
non già la produzione di energia rinnovabile a discapito della conservazione
naturale!
L’associazione
Gruppo Lupi San Severino è seriamente preoccupata per quella che è una vera e
propria aggressione ad uno degli ambienti fluviali più belli ed integri del
nostro territorio ed esprime rammarico per la decisione dei comuni di
autorizzare la costruzione della centrale idroelettrica, soprattutto perché le
amministrazioni comunali si erano distinte in passato per scelte politiche di
tutela ambientale. Si fa perciò appello ai comuni coinvolti, all’ Ente Parco e
altre autorità competenti affinché si impegnino per bloccare definitivamente i
lavori, rinunciare al progetto, optare per una scelta conservazionista e di
salvaguardia, la sola che può essere accettabile nel nostro territorio. Lo
scempio in parte è purtroppo già avvenuto, come documentato da alcune foto
allegate alla presente; se anche un ripristino dello stato originario dei
luoghi è impossibile, si richiede almeno un ripristino potenziale riparando,
per quel che si può, il danno compiuto. Successivamente, se lasciato in pace,
il fiume si riprenderà il mal tolto: ci vorranno parecchi anni, ma col tempo la
natura rimarginerà anche questa ennesima ferita prodotta dalla scelleratezza
umana…
Nella
speranza che la voce della nostra associazione venga ascoltata, si porgono i
più cordiali saluti.
Saverio De
Marco
Presidente
Gruppo
Lupi San Severino Lucano
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